La selvaggina è un cambio ricercato non solo per i gourmet

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La selvaggina è un cambio ricercato non solo per i gourmet La carne selvatica si differisce notevolmente dalla carne di animali domestici. Ha un altro colore, gusto e aroma. Proprio queste caratteristiche però provocano questa richiesta di cambio. Permettersi qualche volta la selvaggina è per molti una festa gastronomica. Non tutti amano il sapore forte, ma chi è stato una volta preso dalla sua magia, non può che dire bene.

Il gusto insolito della natura selvatica 

La selvaggina è caratterizzata dal colore rosso della carne e contiene molto meno grasso che la carne normalmente accessibile. È perche gli animali nella natura libera hanno più movimento. La selvaggina ha nei menu cechi la sua piazza d’onore. Però la lavorazione vuole la manipolazione specifica e non tutti cuochi la sanno preparare ugualmente gustosa. 
 

La selvaggina ha bisogno del tempo e cura

Perché la carne non sia dura, si lascia stagionare un po‘ di tempo. Per la più piccola basta un paio di giorni, per cervi spesso più di due settimane. La carne si poi lavora per farla perdere il puzzo selvatico e diventare più leggero. Il metodo provato è così detta macerazione quando la carne si mette nel bagno di ortaggi da radice, cipolla e acetto.
 

La caccia è la festa della gestione di caccia e della selvaggina

Le caccie hanno una lunga tradizione come la gestione di caccia e della selvaggina. Nei mesi autumnali e invernali i gruppi di cacciatori si incontrano per le caccie di lepri, faggiani e anche cervi. Allargati nelle lunghe file contro di loro procedono nello spazio determinato e menano gli animali. La caccia è per i partecipanti un evento di festa.
 

L’autumno è tempo di banchetti di selvaggina

Dall’ottobre al dicembre, spesso anche dopo Capodanno avete la possibilità di assaggiare la selvaggina nei ristoranti scelti. Alle specialità comunemente preferite appartiene la coscia di cinghiale con la salsa di rosa canina e gli gnocchi di panforte, lombata di capriolo alla panna o al vino, ragù di cervo o daino e gulash di cinghiale. La splendida coscia di cinghiale potete prendere a Tisá nel ristorante dell’albergo Ostrov.

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