Lunedì dell‘Angelo ricade quest’anno al primo aprile, tuttavia abbiamo messo la ricetta per il tradizionale ripieno di Pasqua ancora in marzo. Perché? Perché semplicemente non vediamo l’ora! E in più – qualcosa di verde dovrebbe apparire secondo i pregiudizi già il Giovedì Santo – e perché non il ripieno pieno di erbe.
La Pasqua è unita con molti cibi tipici: Mercoledì Santo strappate (perché il cibo dovrebbe avere un’aspetto brutto e non riuscito), Giovedì Santo qualcosa di verde (allore si cucinava da prezzemolo, spinaci o ortiche giovani), Venerdì Santo, il giorno di digiuno, i pesci o zuppe dense, Sabato Santo il ripieno di Pasqua e focaccia pasquale. Domenica di Resurrezione poi culminava la festa di Pasqua, tranne i dolci, focaccie, „Giudi“ e ceci germinati non mancava il brodo e la carne arrositita. E agnellino dolce – perché quello vero molte famiglie non si potevano permettere. Lunedì dell’Angelo si mangiavano i piatti di uova perché quelle sono un simbolo della nuova vita. E si faceva altra mandata di ripieno pasquale.
Per il ripieno esistono molti nomi regionali e anche tante ricette. La cosa comune e l’utilizzo delle erbe di primavera (ortiche giovani, prezzemolo, erba cipollina, spinaci). Tradizionalmente si mettevano tre tipi di carne: sia di maiale, sia agnello, coniglio, capra o vitello. Qualche volta si mettevano anche rigaglie, oppure si facevano ripieni senza carne. Il più tipico è però quello con carne affumicata e erbe giovani che potete preparare secondo la nostra ricetta.
Processo
Cuocete la carne affumicata in acqua e lasciate rafreddare. Poi tagliatela a cubette.
Tagliate i cornetti a cubette e mettete nella ciotola. Frullate i tuorli in latte, salate, mettete pepe a aromatizzate con la noce moscata. Versate sopra i cornetti e fate assorbire. Aggiungete la carne tagliata. Tagliate anche le erbe e mettete nella ciotola, mescolate tutto. Al fine mescolate la neve dai bianco di uova.
Ingrassate la teglia, versate con pangrattato e mettete la pasta dentro. Fate nel forno scaldato in 200 gradi cca 35–40 minuti finché non è dorato.